Rifugio Dorigoni

Pontenzialmente una bella escursione, anche dal punto fotografico, e invece no... Ma andiamo con ordine: superato Rabbi, si seguono le indicazioni per le cascate del Saent fino a questo parcheggio:




Parcheggio come al solito molto presto e mi incammino ma iniziano i guai perchè non mi accorgo che durante il viaggio la bottiglia con l'acqua che avevo messo nella tasca esterna dello zaino è caduta e si è infilata sotto il sedile del passeggero (lo scoprirò solo al mio ritorno). In 20 minuti raggiungo malga Stablasolo e poi punto alle cascate del Saent lasciando momentaneamente il sentiero 106. Raggiungo la prima, faccio qualche foto e poi continuo verso l'altra. Mentre salgo mi rendo conto che mi manca la bottiglia con l'acqua, scendo fino alla malga per cercarla, convinto che mi sia caduta durante il cammino, ma non la trovo. Che faccio? La malga è chiusa, son le 7 del mattino, il Dorigoni apre a fine mese... Vabbè sono arrivato fino a qui, mica posso tornare a casa, decido di salire comunque, è presto, non fa caldo e al massimo c'è il torrente...
La salita procede piuttosto tranquilla, anche grazie ad un paio di fontane incontrate lungo il sentiero fino a poco dopo la località "La palina" da li infatti, circa a 2200 metri, la neve è ancora molta e rende scomodo proseguire. Supero grazie ad un ponte di neve il torrente e risalgo la valle dal lato opposto passando dal Baito del Sasso Vecchio.
Un po' ad intuito un po' con l'app Trekkart seguo il sentiero 130 che mi porta al Rifugio Dorigoni, che come già sapevo è chiuso. Ho sete, c'è un vento fastidioso, il cielo è velato, è un po' freddo e come al solito ho portato il 400 per niente, l'unico animale che ho incontrato a momenti lo calpesavo...
Recupero un po' d'acqua dal torrente, la faccio bollire (non si sa mai) e mi faccio un tè. Sarà stato quello o forse il sole che finalmente scaldava, ma dopo un pausa di mezzoretta mi sento meglio e inizio la discesa questa volta interamente lungo il sentiero 106.
Ho iniziato dicendo che non è stata un gran che come escursione infatti al mattino presto il cielo completamente velato e i forti contrasti con il bosco non ancora illumintato dal sole rendevano gli alberi troppo scuri o il cielo completamente bianco, aver perso la bottiglia con l'acqua mi ha fatto perdere sia tempo nel cercarla sia tempo in salita, camminare avendo sete non è il massimo. Dovevo essere al Dorigoni per le 9-9:30, ci sono arrivato alle 11 ora in cui sarei potuto essere già di ritorno alla macchina. Come ho già scritto poi dal Dorigoni sono sceso direttamente per il 106 senza fare la deviazione per le cascate per cercare di fare delle foto con una luce migliore.
Le foto (le meno peggio):



Malga Pra di Saent

Località Malga Vecia

Lycoperdon Caelatum o più comunemente vescia. Dalla foto non si capisce
ma le dimensioni sono quelle di una palla da baseball

Il rifugio Dorigoni, il cartello sulla destra indica i sentieri 107 e 130

Il sentiero 106 è lì nella valle, sotto mezzo metro di neve


L'abominevole rana delle nevi! :)
Pra di Saent
















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