334 i (aggiornato 2022)

334 è il numero del sentiero, la "i" non ho ancora deciso se sta per invernale, infernale, indeciso, infelice o iotuttosommatononmilamentocheèandatabene. :)
Ma andiamo con ordine, ore 6 sono a Predazzo, sbagliando strada solo una volta, arrivo a questo incrocio:




dove giro a destra per poi imboccare la prima strada sulla sinistra (indicazioni per Valmaggiore). Superato un ristorante e un paio di curve arrivo alla partenza del sentiero 334i, è presente un piccolo spazio dove poter parcheggiare la macchina, 7/8 posti.
Attenzione! A novembre 2022 il posto per lasciare le auto non c'è più, è occupato da cataste di tronchi.
Il cartello recita "sentiero abbastanza impegnativo - ore 2.30 - sentiero difficile" incominciamo bene, penso, ma me lo aspettavo a occhio e croce con google map avevo calcolato 5/6 km di lunghezza e 800 metri di dislivello. La forestale inizialmente sale tranquilla e libera dalla neve, ma la pacchia dura poco, indosso ben presto le ciaspole, e i passi si fanno più faticosi.
Dopo un mezz'ora arrivo al cartello che indica la deviazione dalla forestale del sentiero 334 "estivo" ma è impossibile da seguire c'è troppa neve e non ho idea di dove dovrei passare.


La forestale arriva in una radura poco prima del cartello
che indica la deviazione del sentiero.

Il cartello, la neve è ancora molta.


Continuo quindi a seguire la versione invernale del 334, le tracce degli scialpinisti sono ben evidenti e inoltrandomi nel bosco arrivo alla gola del torrente che scende dal lago delle Trute.

La parte iniziale della gola.

Il colpo d'occhio è inquietante: il cielo è grigio e le nuvole sono basse, le pareti sono quasi verticali e saranno minimo 3/400 metri di dislivello con una pendenza da far sbucciare le ginocchia. La salita è decisamente impegnativa, la neve è bagnata e con le ciaspole salire a zig-zag non è proprio il massimo, sotto la neve poi scorre il torrente. Man mano che salgo la gola un pochino si allarga, ma il senso di inquietudine non diminuisce, sono evidenti le tracce di mini-valanghe che si son staccate dalle pareti, che non sono più verticali ma coperte di neve.




Inizia anche a piovigginare, per fortuna smette dopo meno di un minuto, continuo a seguire le tracce degli sci, la visibiltà ogni tanto si riduce a meno di 10 metri, controllo l'altimetro, ormai dovrei esserci...
Sono le 9:30 quando arrivo al lago, l'idea era quella di risalire fino alla forcella per vedere il bivacco che si trova poco sotto il valico verso la val di Coldosè.

Sulla destra, sotto minimo un metro di neve c'è il lago.


Idea era e idea rimane, la neve è tantissima, più di un metro, bagnata, pesante, non c'è una traccia da seguire, ogni passo mi richide molta fatica e per questa volta desisto. Ci tornerò, con meno neve, anche per vedere gli altri 2 laghi.
Risalgo un piccolo dosso dove intravedo una piccola zona libera dalla neve, mi siedo mangio qualcosa e mi bevo un caffè fatto al momento, è poco ma riscalda, non tanto il corpo, quanto lo spirito.



Perdo un po' di tempo guardandomi attorno, ma si vede ben poco, le nuvole son sempre basse. 
Raccolgo le mie cose, stringo per bene gli scarponi e le ciaspole infilo la reflex nello zaino e inizio la discesa, che è veloce, in alcuni tratti la pendenza mi consente di improvvisarmi sciatore - si insomma le ciaspole non tengono e scivolo per tratti di 2/3 metri - in breve sono fuori dalla gola, il cammino è di nuovo tranquillo. Qualche foto nel bosco e per mezzogiorno raggiungo la macchina.



PS. Fotograficamente parlando un'uscita fallimentare, luce penosa, contrasti fortissimi tra il bosco e la neve, cielo perennemente bianco e piatto.


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